Fare apps nel 2021 usando un vantaggio competitivo

Fare apps nel 2021 usando un vantaggio competitivo

Nell’intervista parliamo di come confrontare app native, web ed ibride [GUIDA PDF di 40 pagine in omaggio] e di come abbattere i tempi di sviluppo per una nuova app fino al 90%

Le aziende del gruppo Blazar lavorano in sinergia e verticalmente: ciascuna è focalizzata su un’area ben precisa. La nuova partnership con Mumble è dunque strategica per lo sviluppo mobile.

Nell’intervista di oggi, Mattia Farina ci racconta la crescita di competenza vissuta insieme al suo team di mobile developers, con cui ha creato dei tools in grado di abbattere fino al 50% i tempi di sviluppo di una nuova app.

Credibilità e soddisfazioni conquistate oltreoceano

Mattia so che dal 2015 ad oggi, avete sviluppato oltre 15 apps per il Governo degli Stati Uniti, compresa Covid Coach. Ce ne vuoi parlare?

Sì, è un cliente con il quale lavoriamo in modo continuativo da sei anni e ne siamo molto orgogliosi. Abbiamo realizzato diverse applicazioni nell’ambito del benessere mentale [1]. Sono applicazioni utilizzate dai veterani di guerra che, una volta rientrati dal fronte, seguono un percorso riabilitativo. Ogni app è dedicata ad una tematica specifica: il rapporto di coppia, la gestione della rabbia, i problemi di alcol e abuso di droga.

Covid Coach, rilasciata a maggio 2020, è il frutto di una collaborazione tra l’U.S. Departement of Veterans Affairs (VA) e i ricercatori PhD di alcune università americane. L’app è nata con l’intento di supportare le persone, dal punto di vista psicologico, durante l’isolamento causato dal Covid-19. In che modo lo fa? All’interno dell’app c’è una sezione denominata TOOLS, che contiene esercizi di meditazione (Mindfulness), respirazione (Deep Breathing) e rituali quotidiani (Daily rituals), i quali cercano di far prendere una routine solida agli utenti. Nella sezione denominata attività al chiuso (Indoor activities) si trovano proposte su come passare al meglio il tempo a casa, nell’impossibilità di uscire.

L’app, che si rivolge sia ai veterani che ai civili, ha un duplice compito: da un lato, assistere psicologicamente le persone più deboli, dall’altro proporre idee su come passare al meglio il tempo durante un periodo difficile come quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo tutt’ora [2].

La scommessa su Flutter by Google

Nel 2019 vi siete specializzati anche nello sviluppo cross-platform e siete in contatto diretto con il Product Manager di Flutter. Cosa vi ha spinto a seguire una nuova direzione?

Ci siamo appassionati a Flutter [3] sin dalla sua uscita ma, prima di parlarne faccio un passo indietro. Nel 2013 abbiamo iniziato a sviluppare apps, intraprendendo la strada del doppio codice. Swift per iOS e Kotlin per Android (prima era Objective-C per iOS e Java per Android). Eravamo convinti che la qualità delle applicazioni native fosse la più alta sul mercato, rispetto a quella raggiungibile con i frameworks disponibili all’epoca.

Poi cosa accade? Google propone Flutter e cattura subito la nostra curiosità! Due dei nostri mobile developers iniziano a formarsi sul nuovo framework che, ad oggi, risulta stabile e di ottima qualità. Le applicazioni realizzabili sono intuitive e si avvicinano molto alle prestazioni offerte dal nativo.

Nel frattempo, riceviamo le prime richieste da clienti che vogliono sviluppare apps proprio in Flutter: tra questi, nuovamente il Governo USA ci chiede se conosciamo la tecnologia e ci va di approcciarla.

Il primo progetto in Flutter si chiama mPRO. Come tutte le apps realizzate per il dipartimento VA, ha una caratteristica particolare: è un’applicazione accessibile, ovvero utilizzabile da persone ipovedenti o non vedenti. Dato che la funzionalità su Flutter non era al 100% compliance con la legge degli Stati Uniti (Section 508), siamo stati messi in contatto con Chris Sells, product manager di Google su Flutter, per migliorare le componenti di accessibilità del framework.

Nativa, cross-platform o web: una guida alla scelta della tecnologia

La seniority e le competenze acquisite dalla squadra garantiscono maggiore libertà di scelta a chiunque voglia realizzare un’app da zero. Cosa significa?

Sì, è vero. Come ti raccontavo, noi siamo partiti e ci siamo fatti conoscere per aver scelto lo sviluppo nativo, quindi massima qualità e performances. Nel corso del tempo ci siamo formati anche su nuove tecnologie, per poter dare ai clienti la possibilità di scegliere come sviluppare la propria app: nativa, cross-platform, attraverso un framework come Flutter, o web, le cosiddette Progressive Web Apps. Le PWA sono considerabili veri e propri siti web, con forti caratteristiche di design e collegabili all’esperienza mobile. Possono essere salvate sullo schermo con l’icona classica dell’app mobile mentre la barra di ricerca del browser viene nascosta.

La scelta dipende sempre dalle esigenze del progetto e dai risultati che si vogliono ottenere. Caso per caso, definiamo insieme al cliente la tecnologia migliore. Per questo motivo abbiamo scritto un white paper [4] che spiega tutto ciò che si nasconde dietro alla scelta tecnologica.

PDF di 40 pagine in omaggio, scaricabile senza dover lasciare la propria e-mail

Come realizzare un’app da zero, risparmiando il 50% di tempo e budget, rispettando le tariffe del territorio

Uno dei motivi che rende Blazar Group orgogliosa di questa partnership è offrire ai clienti attuali e futuri la possibilità di creare apps risparmiando tempo e budget. Come è possibile mantenere questa promessa?

Siamo in grado di seguire tutto lo stack di sviluppo: dalla fase di progettazione e requisiti funzionali, passando alla fase di design fino ad arrivare a quella più tecnologica, quindi parliamo di infrastruttura server, databases, API e front-end.

Ci siamo resi conto che, per la maggior parte delle applicazioni che ci sono state richieste in questi otto anni, lo stack veniva ripetuto in diverse fasi. Quindi ci siamo detti: “Ok, fermiamoci un attimo. Invece che sviluppare da zero ogni volta, perché non iniziamo a investire su un prodotto che possa essere riutilizzato e possa essere di supporto a tutti i clienti?”

Con questa consapevolezza abbiamo creato dei tools che ci permettono di scalare tutto il processo di sviluppo, dal set-up di un’infrastruttura server fino al front-end. Ciò significa abbattere drasticamente i tempi di sviluppo di back-end, CMS ed API.

Le tariffe per lo sviluppo rimangono quelle di riferimento per il mercato, ma grazie a questa innovazione riusciamo a risparmiare fino al 50% di tempo. Quindi il budget necessario è minore.

In più, il cliente riceve un servizio di altissima qualità che gli permette di far crescere la propria app, ingaggiare gli utenti (notifiche, automazioni, segmentazioni) e gestire i nuovi contenuti in completa autonomia.

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